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    Martedì, 30 Ottobre 2018 21:18

    XIII Corso di formazione permanente al dialogo - Istanbul 2018

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    XIII CORSO DI FORMAZIONE PERMANENTE 
    AL DIALOGO ECUMENICO E INTERRELIGIOSO
     
    NELLA MISSIONE FRANCESCANA
    Istanbul 15 – 28 ottobre 2018

    Durante il passato ottobre (2018) le suore FMSC hanno partecipato, come è ormai consuetudine, al corso di formazione permanente sul tema Dialogo Ecumenico e Interreligioso, organizzato a Istanbul dai padri Minori. In questa circostanza è stata signicativa la presenza delle nostre suore provenienti da varie comunità: Sr Antonia Piripitsi e Sr Svetla Zekova da Cipro, Sr Toline Podja dall’Albania; Sr Zita Gutang e Sr Gigimol Sebastian da Büyükada (Turchia).
    Al corso hanno partecipato pure vari frati dell’Ordine OFM, giunti da altri Paesi, quali Congo, Italia, Bosnia, Giordania. Erano presenti anche alcuni laici italiani.
    Ci è gradito condividere alcune idee che riteniamo utili per la nostra riflessione, che deduciamo dalla cronaca stesa dalle sorelle partecipanti. Si riscontra con gioia che la loro esperienza è stata particolarmente incisiva e ha colpito la sensibilità delle suore, anche per il fatto di aver avuto l’opportunità di conoscere i luoghi e i servizi aperti già agli albori della nostra fondazione Missionaria in Oriente. L’emozione fu grande anche per il pensiero che le ha indotte a ricordare le prime eroiche sorelle delle origini, per le quali si è premurato con tanta dedizione il nostro Fondatore, Venerabile P. Gregorio Fioravante dalle Grotte di Castro OFM, con il sostegno solidale della Superiora generale, pro tempore, Madre Angela dell’Angelo.
    Ci si può domandare: “Perché ad Istanbul?”. Sì, proprio ad Istanbul, o meglio per noi, a Costantinopoli, come la città è chiamata, cioè: il nido dei popoli, la città delle città, la regina dei regni, il cuore del mondo e della multiculturalità, delle tradizioni e della storia cristiana.
    Essendo il 14 ottobre, giorno stabilito per gli arrivi in vista del corso menzionato, noi suore, arrivate da Cipro la viglia, ansiose di visitare la nostra casa di Büyükada, abbiamo approfittato del tempo per sperimentare non solo dei momenti fraterni con le sorelle della comunità, ma anche per richiamarci la vicenda apostolica della nostra provincia. Fu così che il mattino successivo, tutti insieme, da Istanbul abbiamo preso il traghetto diretto verso l’isola di Büyükada, dove ci aspettava Sr. Miriam.  Giunti al luogo, dopo aver visitato con gioia la nunziatura e la nostra casa, abbiamo compiuto il giro dell’isola, “in carrozza”.
    In questo significativo percorso non poteva mancare la visita alle nostre tre sorelle defunte.  Verso sera, di nuovo in traghetto, siamo ritornate a Istanbul, felicissime ed entusiaste della giornata trascorsa in fraternità.
    Gli incontri, come stabiliti, prevedevano quattro grandi tematiche, da svolgersi con precisione e, secondo l‘ordine d’importanza, come segue:

    1. ‘In dialogo’, perché?
    2. Tra passato e presente;
    3. Uno sguardo al futuro;
    4. Dialogo interreligioso ed ecumenico.
    5. E. Mons. Ruben Tierrablanca ofm., Vicario Apostolico di Istanbul, diede inizio alle conferenze, con il tema: Fondamenti antropologici del Dialogo. L’oratore ha dimostrato che l’importanza del corso sta nel fare un’esperienza comune, nella quale, più si conosce, più si apre la nostra mente e la persona si arricchisce, e più si interessa alle diversità. Contemporaneamente si “cresce nella conoscenza della propria identità, s’impara a condividere i valori della propria cultura e a domandarsi quali siano i pregi e i limiti delle nostre realtà. Si tratta di essere aperti ai valori dell’altro e di scoprire la diversità culturale e religiosa nel nostro mondo”.

    S.E. ha esortato ad instaurare un dialogo sincero nella vita quotidiana, iniziando dalla propria fraternità, dove ognuno impara ad accettare l’altro, il diverso, riconoscendo che “l’origine della vita di ogni persona è Dio. In Lui ogni essere umano trova la propria dignità e la ragione della sua costante ricerca della verità, come fondamento della sua speranza”.
    Riprende la parola S. E. Mons. Dimitrios Salahas, Esarca Apostolico, con il tema “Le chiese cattoliche in piena comunione con la Sede Apostolica”.  S. E. dimostra che l’importanza delle chiese orientali e occidentali, sta nel fatto che “godono di pari dignità, così che nessuna di loro prevale sull’altra per ragione del rito, godendo tutte degli stessi diritti, tutte tenute agli stessi obblighi, anche per quanto riguarda la predicazione del vangelo in tutto il mondo, sotto la direzione del Romano Pontefice. Di conseguenza la Chiesa di Cristo non è né occidentale né orientale, ma cattolica e universale”. 
    A trattare il dialogo con le chiese della riforma ha preso la parola il Pastore della comunità evangelica luterana di Venezia, Bernd Prigge. Egli spiega che per arrivare ad un ecumenismo costruttivo occorre applicare nel dialogo cinque imperativi, quali:
    E’ dovere dei Cattolici e dei Luterani:

    • Partire sempre dalla prospettiva dell’unità e non dal punto di vista della divisione, al fine di rafforzare ciò che hanno in comune;
    • Lasciarsi continuamente trasformare dall’incontro con l’altro e dalla reciproca testimonianza di fede;
    • Impegnarsi sempre a ricercare l’unità visibile, a elaborare e sviluppare insieme ciò che questo comporta, come passi concreti, per tendere costantemente verso l’obiettivo;
    • Riscoprire la potenza del Vangelo di Gesù Cristo, per il nostro tempo;
    • Rendere, nell’annuncio del Vangelo e nel servizio al mondo, testimonianza pubblica della misericordia di Dio.

    Interessante anche il contributo di Fr. Eleuthére Makuta, ofm, il quale, dal suo canto, ha offerto una panoramica intorno al concetto di “dialogo”, secondo la spiritualità francescana. Durante la spiegazione del termine “dialogo” egli ha sottolineato l’importanza della disponibilità di stessi, mediante: lo sguardo, la parola, l’ascolto, l’accoglienza dell’altro, così come egli è, nel pensare e nell’agire. Questa riflessione dovrebbe prima di tutto tradursi nel vivere in fraternità, che è un dono di Dio; spazio nel quale possiamo contagiarci l’un l’altro, con la testimonianza di vita. Fare conoscenza di sé stessi per accettare l’altro nella sua verità di uomo in ricerca. La scienza del dialogo in quanto tale è in sostanza quanto voleva trasmetterci il nostro serafico padre San Francesco.
    Grazie, Signore, per averci inserite come germoglio nella grande famiglia francescana, nella quale ci è consentito di seguire l’esempio di Francesco “uomo cattolico ed ecumenico” per renderci noi pure  persone ecumeniche, capaci di dialogare e di testimoniare il tuo amore e la tua pace!

    Sr Antonia Piripitsi e Sr Svetla Zekova


    Letto 676 volte Ultima modifica il Martedì, 02 Aprile 2019 05:37

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