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    Provincia "S. Antonio"

    Mercoledì, 12 Luglio 2017 16:43

    Ascoltiamo le relazioni della Provincia "S. Luigi IX" e "Maria Immacolata"

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    12 luglio
    RELAZIONE DELLA PROVINCIA S. LUIGI IX
    Cominciamo una nuova giornata, entriamo sempre più in profondità nella conoscenza delle realtà congregazionale grazie alle relazioni delle Superiore Provinciali.
    Oggi l’invocazione allo Spirito è in lingua francese, presente nella Congregazione fin dalla fondazione, oltre che nella terra che ha dato i natali alla nostra fondatrice, anche nella Provincia S. Elisabetta e soprattutto nella vice-provincia Ss. Martiri d’Uganda e nella Repubblica Centroafricana.
    Sr Armelle Kosta espone con padronanza e disinvoltura una realtà che dimostra di conoscere a fondo e di amare nella sua originalità e ricchezza di storia.
    Analizza con obiettività i problemi e le reali fatiche delle sue missioni, ma presenta le sue missionarie motivate, attive soprattutto nel campo giovanile. Esse operano in tre diversi Paesi nei quali non c’è una Lingua comune, per questo nell’assemblea si richiama l’attenzione all’importanza dello studio serio della Lingua, della cultura, delle tradizioni e delle politiche, mezzi che favoriscono l’inculturazione e l’evangelizzazione.
    Salutiamo l’interessante relazione e l’ampia discussione che ne è seguita con un lungo applauso e ringraziamo per il dono che offre a ciascuna capitolare.

     RELAZIONE DELLA PROVINCIA MARIA IMMACOLATA
    Nel pomeriggio rientriamo in Italia, a Roma e “visitiamo” la Provincia Maria Immacolata ascoltando la relazione presentata da Sr. Marta Camerotto che la introduce con il dipinto “La cena in Emmaus” di Caravaggio, studiata nei minimi dettagli ed esposta dalla stessa relatrice “un momento unico, di gioia e di sorpresa: la tavola della locanda di Emmaus si trasforma in un altare dove si celebra il sacrificio eucaristico.”
    Con una singolare capacità analitica offre un quadro preciso del cammino spirituale, formativo, apostolico della provincia. Con competenza, ma grande semplicità entra nei dettagli delle realtà missionarie mettendo in evidenza, tra il coraggio dell’abbandonare strade tradizionali, il desiderio di lasciarsi guidare alle novità, quelle novità cercate e trovate nell’ascolto dello Spirito con fiducia nella fedeltà, freschezza carismatica e attenzione a cogliere i segni della Provvidenza.
    Conclude la sua relazione con una riflessione sempre ispirata all’opera d’arte del Caravaggio:
    “Il racconto dei discepoli di Emmaus è esemplare ed illuminante dell’incontro che ciascuna di noi fa nell’Eucaristia con il Signore risorto.
    Anche noi siamo invitate a prendere il posto libero lasciato al tavolo, davanti a Gesù, con i discepoli in Emmaus. Qui si realizza il nostro incontro salvifico con Cristo… La nostra testimonianza dell’avvenuto incontro con Cristo risorto, nell’Eucaristia, si concretizza nell’affiancarci all’uomo-fratello con la discrezione di Gesù, nel percorrere con Lui la stessa strada, nel proiettare sugli stessi la luce del Risorto e nell’infondere in tutti nuova speranza per proseguire con gioia il cammino verso il regno di Dio”
    Offre poi un presente “tascabile” ma che completa l’esposizione: una teca con l’incisione della scena dei discepoli di Emmaus, un piccolo corporale ricamato dalle giovani juniores, il tutto inserito in una custodia tessuta e confezionata dalle donne albanesi.




     

     
    Letto 1230 volte Ultima modifica il Martedì, 02 Aprile 2019 08:49

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