Sabato 26 aprile 2025, sotto il bel cielo azzurro di Roma, solcato da qualche nuvola bianca e dai gabbiani, il mondo intero si è raccolto intorno alla semplice bara che racchiudeva il corpo di Papa Francesco, posata sul sacrato della Basilica Vaticana.
Dopo aver trovato il nostro posto sul terrazzo che si affaccia sulla piazza, con animo commosso e cuore pieno di emozione e di sentimenti di riconoscenza ed affetto, non abbiamo allontanato lo sguardo da quella bara, ripensando a quanto Papa Francesco ha trasmesso al mondo intero nei dodici anni del suo pontificato.
Il semplice richiamo del nome Francesco, ha fatto riconoscere in lui il volto di San Francesco, ha fatto rimbalzare la sua esemplarità nel vivere il Vangelo ‘sine glossa’, senza riduzioni e senza commenti, nel testimoniare l’amore verso tutti, fratelli e sorelle nel mondo, ha fatto ricordare i suoi numerosi messaggi per salvaguardare l’opera di Dio nel creato, il suo incessante appello per la pace e la giustizia, i suoi gesti di disarmante semplicità e così eloquenti nel trasmettere i valori umani più profondi e veri.
Nel corso della celebrazione funebre, ci siamo rivolte a lui così con semplicità:
Dal Cielo, ove condividi la gloria di Dio insieme a San Francesco, guardaci ancora, volgi il tuo sguardo e benedici ancora la nostra Famiglia religiosa che il Signore ha voluto contrassegnata dallo spirito francescano di minorità.
Tu hai scritto anche per noi quella stupenda Lettera enciclica ‘Dilexit nos’ che ci riporta all’essenzialità del nostro carisma: l’amore del Cuore trafitto di Gesù Cristo. Intercedi per noi la grazia di vivere e testimoniare questo infinito amore in ogni istante, in ogni nostra missione.
Grazie, Papa Francesco, per aver rivendicato il valore della donna, la missione della religiosa nella Chiesa come donna consacrata che genera il Cristo con la tenerezza, la affabilità, la vicinanza, il coraggio dell’amore rivolto a tutti, in modo particolare a chi è debole e povero.
Grazie Papa Francesco, per averci additate come seminatrici di speranza, per mostrare al mondo la bellezza dell’amore e della compassione di Dio per ogni sua creatura.
Colegio Madre Cecilia Lazzeri
In un tempo segnato dallo spirito del cammino sinodale e in sintonia con il Giubileo della Speranza, la nostra Congregazione, attraverso le suore della Comunità "Lourdes", ha vissuto un momento profondamente significativo la sera di venerdì 11, a partire dalle 19:30. La comunità religiosa, insieme a rappresentanti, bambini, giovani e famiglie del Collegio Madre Cecilia Lazzeri, si sono uniti in una emozionante Via Crucis, espressione viva di fede e comunione.
La celebrazione della Via Crucis è iniziata nella Cappella della Comunità Religiosa, con la prima stazione, per poi continuare il percorso attraverso i vari spazi del collegio, compreso il cortile e la cappella "San Damiano". Ogni stazione è stata accompagnata da preghiere, canti e riflessioni che invitavano tutti i presenti a camminare accanto a Cristo, portando la croce del dolore umano, ma anche la croce della speranza, dell'amore e dell'impegno per un mondo più fraterno.
Questo gesto semplice ma profondo è stato una vera espressione del camminare insieme al popolo di Dio, in cui consacrate e laici, adulti e bambini, si sono incontrati in uno stesso spirito di fede. La partecipazione attiva delle famiglie ha mostrato ancora una volta che il Vangelo continua a toccare i cuori e che la comunità rimane spazio fecondo per l'annuncio del Regno.
La celebrazione si è conclusa nella Cappella di San Damiano, dove la Superiora Provinciale, Suor Alejandra Vallejos, ha rivolto alcune parole piene di gratitudine. Ha apprezzato la presenza e l'impegno di ogni famiglia e ha condiviso un’ intenzione speciale: l'anelito di portare agli altari il nostro fondatore, Padre Gregorio Fioravanti. Ha invitato tutti ad unirsi a questa causa di santità, rivolgendosi con fiducia a lui in cerca di intercessione, specialmente per qualche miracolo. Per questo, ha detto, è stato attivato uno spazio speciale sul sito web della Congregazione, dove i fedeli possono lasciare la loro testimonianza o intenzione, attraverso un cursore interattivo disposto a tal fine.
Questa Via Crucis non è stata solo un atto liturgico, ma un segno chiaro che Dio continua a camminare con il suo popolo, e che il suo passaggio si rende visibile in ogni gesto di fede, in ogni sguardo compassionevole e in ogni cuore disposto a vivere nella speranza.
Il periodo quaresimale è un tempo sacro anche per la nostra comunità educativa di Saint Mary’s School, Limassol. In questo periodo speciale, molti alunni e professori scelgono consapevolmente di vivere l’astinenza e di compiere opere di carità, riconoscendo quanto siano importanti per il bene del corpo e dello spirito. Anche la Chiesa Ortodossa sottolinea con forza il valore della Quaresima come tempo di purificazione, attribuendo un significato profondo al digiuno e all’astinenza.
Durante le ore di religione, gli alunni hanno l'opportunità di avvicinarsi al significato autentico di questo tempo liturgico, imparando quanto sia importante vivere la Quaresima come un cammino di speranza, di condivisione e di dono verso chi è più bisognoso. Il cuore dei ragazzi è tenero e ricettivo: è un terreno fertile da seminare e da coltivare con amore. È sorprendente vedere come anche i più piccoli riescano a cogliere subito il messaggio quaresimale: impegnarsi per qualcosa di più grande, qualcosa che ha valore, che consola e rinnova.
In preparazione alla Pasqua, abbiamo promosso alcune iniziative filantropiche che hanno visto i nostri alunni protagonisti, accompagnati dai loro insegnanti. Un’esperienza educativa e umana che ha lasciato un segno nel loro cuore, insegnando il valore della solidarietà e dell’amore concreto verso il prossimo.
Il 4 aprile gli alunni della scuola elementare greca hanno preso parte a un evento di grande valore, non solo educativo, ma anche umano e sociale. La marcia "Christodoula", considerata una delle più importanti campagne di sensibilizzazione a livello mondiale sul cancro, sostiene attivamente il lavoro della Cyprus Anti-Cancer Association, offrendo assistenza e cure a chi sta affrontando la malattia.
Guidati dalla sensibilità e dall’esempio dei loro insegnanti, gli alunni hanno partecipato con entusiasmo e generosità, raccogliendo per due settimane le loro offerte in piccole buste. Un gesto semplice, ma ricco di significato e speranza. Dopo la preghiera del mattino, il cortile della scuola si è tinto di giallo: alunni e maestri, con magliette, pantaloncini e cappellini abbinati, hanno reso visibile e viva la loro partecipazione. Particolarmente toccante è stato il momento dell’arrivo dell’auto con le responsabili dell’Associazione. Un rappresentante per ogni classe ha deposto la somma raccolta nel salvadanaio, un gesto simbolico che ha unito i cuori di tutti in un grande abbraccio collettivo verso chi soffre.
A seguire, gli alunni hanno sfilato nel cortile esterno, trasformando le parole in azioni concrete di solidarietà. Hanno camminato insieme, passo dopo passo, per dire “ci siamo” a chi lotta ogni giorno contro il cancro. I bambini hanno dimostrato grande partecipazione e, con la loro spontaneità, hanno saputo esprimere gratitudine per aver avuto l’opportunità di fare la differenza. E se oggi è stato solo un piccolo passo, la strada tracciata dai nostri passi parla di impegno, fratellanza e speranza verso chi ha più bisogno.
Un altro appuntamento significativo nel cammino formativo dei nostri alunni è la preparazione spirituale alla Pasqua, tempo forte di riflessione, conversione e rinascita interiore. Quest’anno, la gioia è ancora più grande: cattolici e ortodossi celebreremo insieme la Risurrezione del Signore in un’unica data, segno luminoso di comunione e di speranza. Per noi, questo ha una profonda valenza evangelica. Nell’anno giubilare, come pellegrini di speranza e di fratellanza, la Pasqua diventa un’occasione privilegiata per rinnovare la nostra fede, riscoprire la bellezza dell’unità tra i cristiani e testimoniare con gioia il Vangelo del Risorto.
La nostra scuola, radicata nei valori cristiani, accompagna con dedizione i giovani in questo percorso spirituale. Gli alunni ortodossi, guidati dai loro insegnanti, si recano in Chiesa per ricevere la Santa Comunione, mentre i bambini e i ragazzi cattolici partecipano alla celebrazione della Santa Messa nella Cappella del Convento, animata da noi suore. Tutti si accostano al sacramento della Riconciliazione, per ricevere poi la Santa Comunione. Questi momenti, carichi di significato e profondità, segnano la crescita interiore degli alunni. In un tempo in cui frequentare la Chiesa è una sfida, la scuola diventa luogo di incontro con Dio, di educazione alla fede e di testimonianza cristiana viva e gioiosa.
Il 10 aprile la nostra Cappella risplendeva di bellezza e luce. Nel clima di raccoglimento i ragazzi hanno partecipato con attenzione e cuore aperto alla celebrazione eucaristica, presieduta da padre Peter Ashton OFM. La sua omelia, profonda e stimolante, ha suscitato curiosità e riflessione, offrendo spunti di fede e di vita in un’atmosfera devota e silenziosa.
Terminata la celebrazione, tutti si sono ritrovati nel cortile interno, dove ha avuto inizio il tradizionale mercatino di Quaresima, organizzato come ogni anno dalle suore. Il ricavato sarà destinato ai bambini poveri della scuola e delle nostre missioni. Gli alunni sono stati davvero ammirevoli: quando si tratta di fare del bene, non servono troppe parole. Tra i tavoli carichi di ogni delizia - pizza, bibite, dolciumi - e le bancarelle con pesca di beneficenza, braccialetti colorati e candele ornate per la veglia pasquale, piccoli e grandi hanno dato fino all’ultimo spicciolo. Con il sorriso e tanto entusiasmo, hanno offerto tutto per chi ha più bisogno del nostro calore.
In questo clima di gioia e condivisione, il bene si diffonde come un abbraccio silenzioso: diventa contagioso, naturale. Anche i professori, con un sorriso negli occhi, si mettono in fila per curiosare tra le bancarelle, partecipando con lo stesso entusiasmo dei più piccoli. Il mercatino, allora, non è più solo un’occasione di solidarietà, ma una vera testimonianza di fratellanza che unisce cuori e menti, superando ogni confine di età, popolo o cultura.
Siamo grate di poter camminare, come francescane e missionarie, accanto a questi giovani cuori, seminando Vangelo e speranza in questa isola. La nostra presenza desidera essere un piccolo segno dell’amore di Dio che si fa prossimità, tenerezza e luce nelle pieghe della quotidianità. Ogni gesto di carità, ogni sorriso condiviso, ogni preghiera sussurrata insieme è per noi il volto vivo di Cristo risorto, che continua a parlare, a toccare e a trasformare. Un grazie particolare ai nostri benefattori per le donazioni e le offerte con le quali ci sostengono nel portare avanti le nostre attività e realizzare progetti a beneficio della comunità.
suor Krassimira Govedarska
Sabato 5 aprile 2025, nella parrocchia di Santa Maria Draperis a Istanbul, abbiamo festeggiato e vissuto un giorno meraviglioso, cioè celebrato con successo un anno di servizio nella mensa dei poveri, luogo dove ogni fratello e sorella in difficoltà più trovare un pasto caldo, avere pacchetti di prodotti alimentari e trovare una famiglia che ascolta e aiuta.
Noi suore francescane missionarie del Sacro Cuore e i volontari di diverse nazionalità, lavoriamo insieme come una sola famiglia sotto la coordinazione di fra Jeff, OFM, responsabile della mensa; anche se siamo diversi, siamo uniti da un solo cuore.
I volontari donano il loro tempo ed energia, non aspettandosi nulla in cambio e offrendo tanta gentilezza e generosità, tutti loro sono persone di buon cuore che danno volentieri il loro sostegno per portare a termine questa missione che ci è stata assegnata. Lavoriamo come una squadra con un rapporto forte, che permette a questo servizio di funzionare in modo regolare ed efficace per conto dei più poveri nel nome di Dio.
La mensa apre ogni martedì, cuciniamo dalla mattina, facendo turni e aprendo le nostre porte a tutti i fratelli e sorelle con grandi bisogni; ci sediamo a tavola con loro, parliamo con loro e ascoltiamo le loro storie facendo da ponte tra la Chiesa e le loro famiglie. Insieme al gruppo Caritas che si occupa della distribuzione di vestiario che apre ogni giovedì, diamo un sacchetto di prodotti alimentari ad ogni persona che richiede questo aiuto, senz’altro è un servizio piccolo di fronte a tante necessità che in questo anno di apertura abbiamo visto e sperimentato.
La mensa è un segno forte oggi, in un mondo individualista dove nessuno vuole vedere i problemi altrui, questo luogo diventa un “cenacolo” perché ogni martedì noi volontari accogliamo con un bel sorriso chi vuole mangiare e stare francescanamente con noi.
Le numerose persone che arrivano nella nostra mensa della Caritas parrocchiale sono molto felici e gioiose di ricevere un pasto caldo e un pacchetto di alimenti da portare a casa. Quindi, vediamo ogni volta nei loro volti la gratitudine e la speranza.
Sr Bindhu KOLENCHERY
Dal 31 al 4 aprile, noi, membri della commissione di Coordinamento della Rete Francescana del Mediterraneo (RFMed) ci siamo incontrati a Rodi, Grecia per il nostro incontro annuale 2025.
Da Istanbul (Büyükada) e come membro di questa commissione ho partecipato a questo importante incontro in questa isola greca del Mediterraneo, luogo importante non solo per la bellezza che caratterizza questo luogo, ma perché è un punto di passaggio per tanti migranti di Asia Minore e Africa.
La presenza francescana a Rodi, oggi, con una fraternità della Custodia di Terra Santa è molto significativa, essendo l’unica parrocchia cattolica nell’isola, con un prezioso lavoro: aiutare i migranti, i poveri e i rifugiati.
Accolti e ospitati dai frati e in modo particolare da Fra John Luke Gregory, OFM, parroco e guardiano del convento, che ha espresso la sua grande gioia nell’accogliere una Francescana Missionaria del Sacro Cuore, in ricordo della nostra storica presenza nell’isola dal 1875-1970.
Come RFMed abbiamo presente questa è tante realtà dei paesi europei, e in questo incontro abbiamo condiviso la preoccupazione per i venti di guerra e conflitti che si vivono nel Mare Nostrum.
Le giornate dell’incontro hanno avuto come obbiettivo la valutazione dei lavori dell’anno precedente della RFMed e la programmazione per l’anno 2025-2026. La condivisione delle tre aree di azioni: Migranti e rifugiati, Dialogo e Pace e Giovani, l’esperienza di vita e di servizio svolta all’interno della RFMED, la presentazione del Rapporto annuale 2024 e valutare le strategie di comunicazione della nostra rete.
Per la nostra formazione continua, fra Francesco Zecca, OFM, ci ha presentato una riflessione sulla Laudate Deum.
Al termine del nostro incontro abbiamo avuto la possibilità di visitare e conoscere la storia dell’isola e poter cogliere i segni storici e politici che ha vissuto lungo la storia, abbiamo visitato la cittadina di Lindos con la bellissima acropoli, il Tempio di Atena, e il luogo dove san Paolo è approdato, iniziando l'evangelizzazione del Mediterraneo.
Come Francescana Missionaria del Sacro Cuore questo viaggio è stato un regalo e un bellissimo momento per respirare la nostra storia congregazionale. Ho potuto consegnare a fra John Luke il libro “La Provincia di San’Elisabetta delle FMSC – profilo storico e antologia di fonti (1872-2022)”, avere accesso all’archivio storico dei frati minori e contemplare tante fotografie e documenti dell’opera meravigliosa che hanno compiuto le nostre sorelle in questa terra, piena di orgoglio e riconoscenza per quelle donne, sorelle nostre, che hanno saputo stare al ritmo del tempo, all’avanguardia. Ho potuto visitare la scuola dove hanno operato le nostre sorelle, oggi scuola pubblica, e anche l’ospizio Ducci oggi inagibile e abbandonato… muri che contengono storia nostra.
Sr Miriam Oyarzo
La scomparsa di Suor Beatrice Skorti ha lasciato un vuoto profondo nei cuori di tutti coloro che l'hanno conosciuta. Come Suora Missionaria, preside e superiora della sua comunità, ha incarnato molti ruoli: madre, sorella e amica preziosa. La sua dedizione incrollabile ai bambini e alle famiglie della nostra missione è una testimonianza della sua profonda devozione. Ha toccato la vita non solo dei suoi alunni, ma, anche dell'intera comunità, in linea con i valori fondamentali della sua Congregazione, delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore.
L'11 febbraio è venuta a mancare nella sua terra natale, Cipro, dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro. Affrontando la malattia con straordinaria forza e fede, ha accettato la volontà di Dio e ha vissuto i suoi ultimi giorni con serenità. La sua eredità di amore, servizio e fede incrollabile continua a ispirare tutti coloro che hanno incrociato il suo cammino, e la sua influenza all'interno delle Suore Francescane Missionarie continuerà a guidare il futuro della Congregazione.
Suor Beatrice ha dedicato quasi 40 anni della sua vita al Libano, in particolare nella regione di Akkar, dove è diventata una figura amata. Il suo instancabile impegno ha garantito opportunità educative alle famiglie meno benestanti, offrendo ai bambini che non potevano sostenere le rette scolastiche la possibilità di frequentare la scuola. Si è sempre prodigata per far sentire ogni bambino valorizzato e sostenuto. Il suo impegno si estendeva anche alla tutela dei diritti degli insegnanti della Scuola San Francesco, assicurandosi che ricevessero stipendi equi per poter servire la comunità con dignità. Questi sforzi, in linea con la missione delle Suore Francescane Missionarie, riflettono una profonda dedizione all'educazione e al servizio.
Il suo lavoro andava oltre le aule scolastiche. Suor Beatrice cercava instancabilmente assistenza da organizzazioni locali e internazionali per garantire risorse per l'istruzione dei bambini, assicurando loro un accesso alla qualità dell'apprendimento. Ha portato speranza e dignità a studenti e famiglie, promuovendo numerosi progetti che hanno avuto un impatto profondo sulla comunità. Questi sforzi erano sostenuti dalla visione più ampia della Congregazione, il cui impegno per il servizio continua a toccare vite in tutto il mondo, specialmente in Medio Oriente.
Il 22 marzo, abbiamo commemorato il 40° giorno dalla sua morte con una toccante celebrazione della Santa Messa, in Libano, nella sua parrocchia. Insegnanti, studenti, famiglie, parrocchiani, gruppi giovanili e leader di spicco provenienti da vicino e da lontano si sono riuniti per onorare Suor Beatrice. Leader religiosi, vescovi, sacerdoti, suore e funzionari governativi, insieme agli abitanti del villaggio di Menjez e della più ampia regione di Akkar, hanno reso omaggio alla sua memoria. Amici e parenti sono arrivati da Cipro e da Beirut, e la sua famiglia, insieme alla Superiora Provinciale, ha preso parte alla commovente cerimonia. Questo raduno ha celebrato non solo la sua dipartita, ma anche la straordinaria vita che ha vissuto e la fede incrollabile che ha incarnato, in perfetta armonia con la missione delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore.
Gli sforzi commemorativi sono stati straordinari: le insegnanti hanno tutte collaborato alla preparazione della Messa con grande cura, gli alunni hanno cantato inni toccanti e i parrocchiani hanno contribuito in ogni modo possibile. Le donne hanno esposto con amore fotografie di Suor Beatrice nella scuola e nella chiesa, mentre i giovani hanno organizzato ricordini in suo onore, chiamandola affettuosamente "Madre Beatrice". Una ex-alunna ha realizzato un documentario commovente per catturare la sua eredità, evidenziando il profondo impatto che ha avuto sulle loro vite. Il comune di Menjez ha dedicato la strada che conduce alla "Scuola San Francesco" in suo onore, posizionando due cartelli, uno all'inizio della strada e uno al cancello della scuola. All'ingresso di Menjez, un grande striscione con la sua foto da un lato e quella di San Francesco d'Assisi dall'altro accoglie tutti coloro che entrano nel villaggio. Ogni gesto, grande o piccolo, ha espresso profondo amore e gratitudine per l'opera di Suor Beatrice e per la missione della Congregazione che ha servito.
Attraverso questi atti di unità, lo spirito francescano di Suor Beatrice ha brillato intensamente, non solo come individuo ma come vera incarnazione della sua Congregazione. Ha esemplificato il carisma francescano del servizio, dell'umiltà e dell'amore. La sua eredità è un potente promemoria del legame tra fede e azione e dell'influenza duratura di una vita dedicata agli altri.
Le sue parole, profondamente radicate nella sua fede incrollabile, continuano a risuonare in tutti coloro che l'hanno conosciuta: “Qualunque siano le circostanze, non dimenticate mai di scegliere il bene. Siate disponibili agli altri con sincera generosità. Donate senza aspettarvi nulla in cambio, amate senza interesse personale, lavorate per la pace e il benessere della vostra famiglia e non dimenticate mai che in San Francesco d'Assisi trovate una casa — la nostra casa spirituale — che è sempre pronta ad accogliervi”. Queste parole riassumono l'amore che Suor Beatrice ha dimostrato per tutta la vita e ci invitano ad abbracciare lo spirito francescano che ha incarnato così profondamente.
La sua eredità rimane un faro di speranza e ispirazione, spronandoci a vivere con fede, umiltà e servizio disinteressato. La vita di Suor Beatrice Skorti è stata una sinfonia di amore, servizio e fede, un'eredità che risuonerà per sempre nei cuori di coloro che ha toccato. Sebbene non sia più con noi fisicamente, il suo spirito rimane una luce guida per la sua Congregazione e per l'intera comunità, esortandoci a continuare la sua missione di amore e servizio.
Comunità di Menjez
Il cammino formativo nell’imparare la storia delle Chiese antiche di Roma
Questo anno scolastico 2024-2025, è stato una gioia e una grande opportunità per noi juniores,Sr Berinice Wirsiy, Sr Odianne Lisasi, Sr Rina Pepkolaj, Sr Roxana Pusaclla, e Sr Sunitha Pulagam di conoscere alcune Chiese storiche di Roma e desideriamo condividere la nostra esperienza nel partecipare a questi incontri dal tema: “Imparare la storia attraverso le Chiese nei diversi secoli”.
In questi 6 incontri abbiamo visitato: La chiesa di San Lorenzo, la Basilica di san Giovanni, la Basilica di san Prassede, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Chiesa di San Agnese e il Santuario del Divino Amore. Noi Juniores in formazione che frequentiamo il corso di “Spiritualità Francescana” alla Pontificia Università “Antonianum”, partecipiamo anche agli incontri che l’università offre, oltre agli studi accademici, favorendo la nostra crescita spirituale ed umana attraverso la conoscenza delle varie Chiese antiche e camminando insieme nei diversi luoghi storici, non solo con i professori ma anche con gli altri studenti, creando relazioni di fraternità e di amicizia. Questo cammino – pellegrinaggio ci ha aiutato ad approfondire di più la fede cristiana trasmessa dai primi martiri come san Lorenzo diacono, che ci insegna a essere generose nella carità e nell’amore verso ai poveri, un modello di vita che ha vissuto le virtù attraverso il servizio. Anche la vita di Santa Prassede è una vita esemplare. Lei è una santa romana del II secolo, sorella di santa Pudenzia. Nella sua umanità santa era accogliente e faceva sempre la carità. Questi gesti ci invitano a fare attenzione agli altri nella nostra quotidianità e ci mostrano un esempio da seguire per poter accogliere tutti quelli che vengono da noi e condividere con loro ciò che abbiamo. Il suo martirio ci fa ricordare la sua testimonianza di fede e l’importanza della verità nella giustizia e nella libertà. In questa chiesa dedicata a Santa Prassede si trova la colonna della flagellazione di Gesù.
Un’altra bella figura è quella di Sant’ Agnese. Era una ragazza nei primi secoli della cristianità, martirizzata a causa della preservazione della sua verginità. Il suo esempio invita ognuna di noi a vivere la nostra consacrazione in pienezza, custodendo il nostro corpo come tempio dello Spirito Santo.
Nella basilica di santa Maria Maggiore, che è una delle quattro Basiliche papali a Roma, abbiamo visto tante reliquie. Quella che ci ha colpito di più è la sacra culla di Gesù bambino, che spesso viene associata alla natività e porta con sé un profondo significato umano e spirituale.
La culla rappresenta l’inizio della vita di Gesù: un momento di grande significato per i cristiani perché segna l’incarnazione di Dio. Questo ci ricorda l’importanza della vita, della famiglia e delle relazioni. La nascita di Gesù in una culla modesta, in un contesto umile ci invita a riflettere sull’importanza della semplicità e della modestia nella nostra vita quotidiana e nelle nostre aspirazioni. Le reliquie di Gesù bambino offrono una opportunità per riflettere sui valori fondamentali come umiltà, amore, accoglienza e una profonda spiritualità, invitandoci a vivere una vita più consapevole e significativa.
Le figure di cui abbiamo scritto sono i primi testimoni fedeli che hanno vissuto con coraggio la loro fede cristiana e ci hanno dato esempi concreti come noi dobbiamo vivere oggi la fede come cristiane consacrate e siamo invitate a vivere in pienezza la nostra appartenenza a Cristo.
E dopo questo abbiamo visitato la basilica di san Giovanni in Laterano. Questa Basilica è la Cattedrale di Roma, è la Chiesa madre della Diocesi di Roma; è una delle quattro basiliche papali maggiori e anche la più antica. È la sede del vescovo di Roma, il Papa. In questo luogo abbiamo visitato il Battistero. Questa visita ha avuto per noi un significato spirituale e storico perché è un luogo che testimonia le origini del cristianesimo. È importante perché attraverso la sua storia abbiamo visto la nascita di questo simbolo attraverso cui noi entriamo a far parte della comunità cristiana: il sacramento del battesimo.
L’ultimo pellegrinaggio è stato il luogo della devozione romana il “Santuario del Divino Amore”. Camminare insieme è stato bello e, ci è piaciuto molto sentire e ascoltare che la Chiesa è stata costruita seguendo il modello semplice dei francescani e come segno di amore e devozione alla Madonna (Vergine Maria). Sentendo questo, siamo state contente di essere parte della famiglia francescana. Per noi, consacrate e francescane, questo pellegrinaggio ci ha aiutato tanto e ci ha richiamato a costruire una forte relazione con Gesù e Maria. Maria è la nostra speranza; è una compagna per la nostra vita spirituale ed umana.
La visita di gruppo al Santuario del Divino Amore è stata una esperienza spirituale ed umana molto profonda, in cui la fede, la solidarietà, la condivisione e la gioia nel vivere insieme questi momenti formativi ci hanno aiutato a creare un legame speciale non solo come compagni di scuola ma come fratelli e sorelle della stessa famiglia.
Umanamente, è stato per noi un momento per entrare in comunione e relazionarsi con gli altri camminando insieme come pellegrini imparando la storia di ogni Chiesa che abbiamo visitato.
Questi incontri ci hanno aiutato a intraprendere il nostro cammino spirituale e a continuare a trovare la pace interiore e la capacità di affrontare le sfide del mondo senza paura guardando l’esempio dei primi cristiani martiri. È stato anche un momento di conforto e occasione di donare ad altri un sostegno spirituale attraverso la nostra preghiera. E noi giovani in formazione, grazie anche a queste esperienze abbiamo imparato a vivere e ad essere in sintonia con tutti i pellegrini, in questo anno di “giubileo di speranza” in cui siamo chiamate a non perdere la speranza, ma ad affrontare con fede viva i momenti difficili e a portare la fiamma dell’amore ovunque saremo.
Juniores dello juniorato internazionale
Francescane Missionarie del Sacro Cuore
https://www.francescane.org/index.php/categoria-ultime-news/itemlist#sigProIdd4ada378d4
Per Cipro, il 25 marzo ha un duplice significato profondo: come festa religiosa e nazionale greca e come simbolo della propria lotta per la libertà. L'insurrezione del 1821 ispirò il popolo cipriota, che per secoli subì dominazioni straniere. Anche se Cipro non partecipò direttamente alla rivoluzione greca, molti ciprioti si unirono alla causa, combattendo e sacrificando le loro vite per la libertà della Grecia dal dominio ottomano, dopo quasi quattro secoli di oppressione.
Questa ricorrenza è la linea guida per gli alunni della nostra scuola. Attraverso lo studio della storia e della religione, essi apprendono che fede e libertà sono valori inseparabili, che hanno plasmato l’identità del popolo. L’Annunciazione che segna l’inizio della redenzione dell’umanità e la rivoluzione del 1821 diventano per loro punti di riferimento, ispirandoli a crescere con amore per la patria, rispetto per le proprie radici e fiducia nella provvidenza divina.
Le due terze classi della scuola elementare greca, guidati dalle loro insegnanti, hanno rievocato questi momenti storici e spirituali davanti a un vasto pubblico di genitori e compagni. Il palco si è trasformato in un vero scenario di storia e fede, dove i bambini hanno saputo recitare, cantare e raccontare con emozione i 400 anni di oppressione. Una delle scene più toccanti è stata quella della “scuola nascosta”, che ha reso omaggio a tutti quei sacerdoti che, con coraggio e sacrificio, hanno mantenuto viva l’identità culturale e spirituale del popolo. Sono stati custodi della fede, insegnando la Parola di Dio e i valori morali a generazioni di bambini, anche nei periodi più bui della storia.
Suor Krasimira Govedarska condivide che, durante le ore di religione, ha accompagnato i piccoli a percepire il legame essenziale tra fede e libertà, doni che vanno custoditi con responsabilità. Gli alunni hanno imparato che l’Annunciazione non è solo un evento del passato, ma un messaggio sempre attuale: Dio chiama ognuno di noi a portare luce nel mondo con amore e coraggio. Maria diventa per loro un modello di purezza, forza e umiltà, insegnando che anche nei momenti difficili possiamo affidarci alla volontà di Dio.
La festa dell’Annunciazione allora è la linfa spirituale che ci unisce come fratelli. In un mondo spesso diviso, l’Evanghelismos di Maria ci ricorda che, al di là delle differenze teologiche e liturgiche, condividiamo lo stesso amore per la Madonna e lo stesso mistero della salvezza. Questo giorno ci invita a guardare oltre ciò che ci separa e a riscoprire ciò che ci unisce: la fede in Dio, la speranza nella Sua promessa e la missione di portare nel mondo il messaggio di pace e libertà che Maria ha accolto con umiltà e coraggio. E gli alunni afferrano al volo tutto questo con la loro purezza e il loro entusiasmo. Comprendono che la Vergine Maria è Madre di tutti, cattolici e ortodossi, e che il suo ‘sì’ ci unisce come fratelli nella fede in Cristo.
Accompagnati da suor Krasimira Govedarska e suor Norfe Roa, con cuore aperto, i bambini hanno fatto il loro piccolo omaggio a Maria Santissima recandosi alla grotta nel cortile esterno della scuola. Davanti alla Panaghia, immersi in un’atmosfera di devozione e raccoglimento, hanno cantato e pregato insieme alle suore, affidando a Lei i loro pensieri, le loro speranze e il loro amore per la fede e la patria. È stato un momento semplice ma profondo, in cui hanno percepito ancora più intensamente il legame che ci unisce come una grande famiglia, sotto lo sguardo materno della Vergine Maria. Impariamo, allora, da Maria a dire il nostro "fiat", affinché il mondo creda e noi possiamo diventare strumenti di salvezza nelle mani di Dio.
Il 25 marzo, gli alunni del liceo e della scuola secondaria, accompagnati dai professori responsabili, sono partiti dalla scuola per partecipare alla marcia in onore del coraggio e del sacrificio dei combattenti per la libertà. La nostra scuola si distingue per l’ordine, la disciplina e la cura della divisa, e gli studenti sfilano in modo ordinato per manifestare rispetto e patriottismo.
Dunque, queste celebrazioni non solo rafforzano l'identità nazionale, ma trasmettono anche alle nuove generazioni i valori di fede, libertà e unità.
L'Acies è una delle cerimonie più significative e belle della Legione di Maria, celebrata ogni anno in prossimità della festa dell'Annunciazione. Il suo scopo è quello di approfondire il legame di ciascun membro con la Beata Vergine Maria e rinnovare la profonda devozione verso la Madre di Dio. Questo rinnovamento si esprime attraverso la consacrazione nello spirito di San Luigi Maria Grignion de Montfort, che sottolinea un impegno totale verso Maria, come espresso nelle sue parole: "Sono tutto tuo, mia Regina e mia Madre, e tutto ciò che ho è tuo." Queste parole racchiudono la profondità della devozione e della dedizione di ogni legionario, facendo dell'Acies un evento centrale nella vita e nella missione della Legione.
Domenica 23 marzo 2025, i legionari di Cipro si sono riuniti nella Parrocchia “Santa Caterina” a Limassol per celebrare l'Acies con i tre presidii. L'incontro è iniziato con la preghiera del Santo Rosario e, successivamente, con la Santa Eucaristia, momento centrale della cerimonia. Durante la celebrazione eucaristica, ogni legionario ha elevato il proprio cuore a Dio, ringraziando per le benedizioni ricevute e rinnovando le promesse come soldati di Maria, al suo servizio per condurre le anime a Gesù.
La consacrazione alla Madonna è stata fatta con profonda devozione, esprimendo un impegno personale e significativo sotto la sua guida. Suor Roly Thomas Kaithakulath, guida spirituale dei legionari, ha dato un caloroso benvenuto a tutti i membri e li ha accompagnati nella riflessione sulla grazia che li ha condotti fino a quel momento, onorando l'esempio di coloro che li hanno preceduti. Ha sottolineato l'importanza di seguire l'esempio di Maria e di lasciarsi ispirare dallo Spirito Santo per continuare il cammino, rafforzando il legame tra i legionari e incoraggiandoli a riflettere l'amore e la pace che sono chiamati a portare nel mondo.
Alla cerimonia hanno partecipato il parroco, padre Lawrence Koblavie ofm, padre Peter Ashton ofm, suor Aurora Castardo, suor Norfe Roa e suor Teresa Yin, giuseppina. La celebrazione si è conclusa con una gioiosa agape fraterna, un momento di condivisione nell'amore e nella fraternità della Legione.
Possa la nostra Beata Madre continuare a benedire tutti i membri e ispirarli a diffondere il Rosario in ogni famiglia, approfondendo la devozione al Suo Cuore Immacolato e portando a compimento la missione della Legione di Maria.
Il 19 marzo 2025, nella comunità di Casa Madre a Gemona del Friuli - Udine si è celebrata la Solennità di San Giuseppe.
Questa bellissima festività ci ha viste impegnate con un fervente triduo di preparazione. Durante questi tre giorni, abbiamo dedicato tempo alla riflessione, alla preghiera e alla meditazione, cercando di avvicinarci sempre più al nostro protettore, San Giuseppe. Ogni giornata del triduo è stata caratterizzata da momenti di intensa spiritualità, con letture, canti e preghiere che ci hanno aiutato a prepararci alla Solennità.
La festività è stata animata dalla celebrazione eucaristica, un momento centrale e solenne che ci ha permesso di rinnovare la nostra fede e il nostro impegno religioso. L'amministrazione dell'olio degli infermi ha aggiunto un ulteriore livello di sacralità alla celebrazione. Il celebrante ha ripetuto la formula del rito su ogni sorella con spirito di fede e devoto raccoglimento, e ogni suora ha potuto vivere questo momento in profonda intimità con il Signore.
Ci siamo sentite unite a tutte le sorelle della nostra famiglia religiosa e alle sofferenze dell'intera umanità. Questo senso di unità e solidarietà ci ha permesso di sentire la presenza di San Giuseppe in modo ancora più forte e tangibile. Fin dalle origini della nostra congregazione, San Giuseppe è stato considerato nostro particolare protettore e noi, sue devote, desideriamo continuare ad onorarlo con fervore e dedizione.
San Giuseppe ci sostenga e ci protegga nel nostro cammino quotidiano, guidandoci con la sua saggezza e il suo amore. A conclusione del nostro incontro spirituale, ci siamo ritrovate per un momento conviviale in sala capitolare, felici dell'esperienza vissuta. Questo momento di condivisione ci ha permesso di rafforzare i legami tra di noi e di celebrare insieme la gioia di appartenere a questa meravigliosa famiglia religiosa.
Primo incontro della commissione per la comunicazione
Il giorno 20 marzo, ci siamo incontrate in collegamento via zoom per il nostro primo incontro con tutte le sorelle referenti per la commissione della COMunicAzione della nostra famiglia religiosa.
Questo è Il primo incontro virtuale per lavorare insieme sulla comunicazione nella nostra congregazione, sottolineando il lavoro che vorremmo realizzare nel tempo. Oltre a tutte le referenti per ogni provincia sono stati presenti alcune superiore provinciali.
L’incontro pur essendo virtuale è stato un momento di gioia per vederci tutte e desiderare di impegnarci in un lavoro costruttivo per tutta la Congregazione.
La riunione è iniziata con un momento di preghiera, seguito con l’introduzione della nostra superiora generale, sr Marta Camerotto che ci ha ricordato l’importanza di elaborare la “tessitura” delle voci comunicative della Congregazione, con uno spirito di comunione secondo il nostro stile carismatico. Nella sua lettera di convocazione per questo incontro, sr Marta ha scritto la parola comunicazione con uno stile diverso: COMunicAzione, un gioco di scrittura? No, è stato voluto per farci intendere l’obbiettivo del nostro lavoro, la nostra dedizione nel camminare nella comunione per mezzo di una azione unica nel suo genere, perché carismatica, e raccontare in ogni tempo, in ogni luogo e con ogni strumento, la bellezza della nostra vocazione e missione. Sr Marta, inoltre, ci ha chiamate ad essere voci comunicative, persone che usano parole (verbalmente o scritte) che manifestino un pensiero, una riflessione, espressioni di vita di fede per annunciare, trasmettere e diffondere la Bella Notizia che ci rende partecipi della costruzione del Regno di Dio.
In seguito, sr Francesca Fiorin e sr Maggaly Warthon ci hanno presentato alcune novità del nostro Sito www.francescane.org, insieme a idee e tematiche da continuare a lavorare insieme perché il nostro sito sia uno spazio informativo e formativo efficace per noi oggi.
Le due più grandi novità oltre all’aggiornamento di grafica e sfondo del nostro sito, sono la creazione di una sezione dedita alla divulgazione della figura del nostro Fondatore, Padre Gregorio, idea proposta da sr Diomira Cavasin che ci ha ricordato durante l’incontro quanto sia importante far conoscere il nostro fondatore. La novità di questa sezione è accogliere e raccogliere le preghiere di tutte le persone che entreranno nel nostro sito per chiedere l’intercessione di Padre Gregorio, a noi l’impegno di pregare per tutte le persone che lo chiederanno. La seconda novità è una sezione che ricorda le nostre sorelle defunte; un modo per mantenere vivo il nostro ringraziamento per la loro vita e anche per conoscerle e ricordarle.
Alla fine dell’incontro abbiamo avuto la possibilità di condividere il nostro cammino di comunicazione nelle varie realtà, le sfide e difficoltà ma soprattutto è rimasto l’entusiasmo nel voler intraprendere un cammino di comunione per esprimere la bellezza del nostro essere donne consacrate FMSC, oggi nel 2025, in un tempo culturale e sociale, che ci sfida ad essere donne significative e profetiche.