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    Giovedì, 27 Giugno 2019 16:10

    I Tsáchilas: … “Uomini di pace”

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    … “Ogni comunità può prendere dalla bontà della terra
    ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza,
    ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire
    la continuità della sua fertilità per le generazioni future” ... (LS. Pag. 51 N°67)

    Gli studenti del primo liceo della nostra sede “San Francesco dell’Arcadia” in Quito- Ecuador, il venerdì 31 maggio di quest'anno, insieme ai loro insegnanti, Sandra Sandoval, Alexandra Yánez e Norges Cárdenas, hanno avuto l'opportunità di fare un viaggio culturale alla Provincia di Santo Domingo de los Tsáchilas. Questa è una delle 24 province che compongono la Repubblica dell'Ecuador, situata nel centro nord del paese, in una zona geografica celebre per la sua vegetazione, sui fianchi esterni della catena montuosa delle Ande occidentali.
    Il gruppo indigeno Tsáchila, in precedenza era denominato i “Colorati”. Oggi Tsáchila, (che significa vero uomo o gruppo) o Santo Domingo ora è una Provincia chiamata Tsáchilas, nella quale vivono 7 comunità, che per la maggioranza si distinguono per il cognome di Aguavil e Calazacón, la lingua di costoro è il Tsafiqui e i loro abbigliamento si caratterizza per i colori.
    Nell’antichità, gli uomini indossavano un perizoma e le donne coprivano soltanto le loro parte intima, lasciando il torso nudo. Attualmente la donna veste gonne chiamate “tundas”. I suoi diversi colori simboleggiano l’arcobaleno e il torso rimane coperto; gli uomini usano le “tundas” di colore nero misto al bianco, che rappresenta il serpente.
    Gli uomini Tsáchilas portano i loro lunghi capelli dipinti di rosso, la cui essenza è estratta dal frutto di annatto, perché i loro antenati furono colpiti dal vaiolo che provocò a molti la morte.
    Lo sciamano quando beve l'ayaguasca, comincia ad avere visioni, durante le quali scopre che, dipingendo tutto il corpo con annatto, gli uomini guarivano. Essi costatarono che mettendo in pratica quel rito, acquistavano la verità ed in onore dell’annatto portavano i capelli dipinti; mentre il corpo sia di uomini che de donne veniva dipinto: il viso, le braccia, le gambe con linee rappresentavano i fiumi; i punti rossi ricordano il vaiolo con cui furono colpiti i loro predecessori, mentre le linee curve richiamano le montagne.
    Anche oggi gli uomini portano sulle loro teste un cerchio di cotone chiamato “mishily” dimostrando di essere uomini di pace. La comunità Chiguilpe è la più importante a causa del numero di famiglie chiamate Calazacon; Abraham Calazacon è considerato il suo legittimo discendente, seguito da Manuel Calazacon.
    La visita culturale per i nostri studenti si è dimostrata un arricchimento molto grande: essi hanno compreso l’opportunità di conoscere una cultura indigena, una delle tante esistenti in Ecuador che conserva ancora oggi le sue tradizioni e le sue credenze. Inoltre essi hanno condiviso le loro pratiche culturali, espresse nei loro vestimenti, hanno ascoltato la musica attraverso i loro strumenti musicali e altri.

    L’Ecuador è un paese interculturale; la Costituzione e la legge organica dell'Educazione interculturale propongono di non perdere le loro tradizioni ancestrali, piuttosto di salvaguardare e promuovere la cultura.
    In quanto istituzione cattolica, valutiamo di grande importanza che i nostri studenti imparino a stimare le popolazioni indigene e si rendano conto di godere gli stessi diritti e le stesse opportunità dei loro coetanei, poiché hanno la loro dignità e ricchezza che sono a beneficio della loro società e del Paese.

    Comunità “Virgen del Quinche” Quito-Ecuador


    Letto 1698 volte Ultima modifica il Giovedì, 27 Giugno 2019 16:35

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