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    Fondazione

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    Gemona del Friuli Gemona del Friuli

    La Provvidenza divina intesse la storia della Congregazione, dalle origini fino ad oggi, con gli avvenimenti della vita ordinaria; alla Provvidenza divina i nostri Fondatori porsero attento ascolto “ammirando le molte ed innumerevoli vie che essa ha per raggiungere i suoi fini”.

     

    Breve storia

    La fondatriceLaura Leroux, Duchessa di Bauffremont (1832-1917), giovane donna francese di profonda sensibilità, capace di entusiasmarsi e di far entusiasmare per grandi ideali, da tempo nutriva in animo il desiderio di “fare una fondazione che riuscisse utile alle Missioni estere”.A Venezia la Provvidenza divina le fece incontrare il frate minore, P.Gregorio Fioravanti da Grotte di Castro (VT), al quale chiese dopo vari colloqui di condividere il progetto di fondazione. Egli dopo aver lungamente riflettuto chiedendo a Dio di illuminarlo se quella fosse la Sua volontà, ricevuta l’autorizzazione dai suoi superiori religiosi, accettò di condividere l’ideale della Duchessa.  Fu scelta Gemona del Friuli come sede del nuovo Istituto poiché la fondatrice desiderava un luogo ove fosse un santuario dedicato a S. Antonio di Padova.

    Il fondatore P. Gregorio Fioravanti, si pose quindi a totale disposizione dell’opera, assumendo pienamente il progetto della fondatrice dopo aver ricevuto risposta di approvazione non soltanto dal Ministro generale dell’Ordine, P. Bernardino da Montefranco, il 14 aprile 1860, ma anche dall’Arcivescovo di Udine, Mons Giuseppe Luigi Trevisanato. Questi che aveva subito espresso allo stesso P. Gregorio “il suo pieno assenso, per un’opera così benefica e così santa… che sarà di certo foriera di un gran bene” quale “nuova sorgente di benedizioni dischiusa dalla Provvidenza per la buona popolazione di Gemona”, successivamente, il 14 novembre 1860, emanò il Decreto di istituzione del nuovo Istituto.

    A Gemona del Friuli quindi i fondatori posero la loro dimora, allo scopo di dare vita ad un Istituto di “Terziarie Francescane  Minori per le missioni apostoliche al duplice scopo di d’istruire cioè le fanciulle povere dei luoghi dove avrebbero avuto Case e di prestare opera personale alle Missioni Apostoliche”.

    Mentre la Duchessa, che era stata aggregata al Terzo Ordine Francescano con il nome di madre Maria Giuseppa di Gesù, in viaggio attraverso l’Europa accoglieva giovani per la nuova fondazione, Padre Gregorio si accingeva a preparare il Regolamento per le Suore e le Costituzioni.

    La solenne apertura canonica del Monastero, denominato “Santa Maria degli Angeli”, venne celebrata a Gemona il 21 aprile del 1861; raggiunsero il Duomo in processione P. Gregorio e Madre Maria Giuseppa di Gesù, seguiti da 53 novizie provenienti da varie regioni d’Italia, dalla Svizzera, dal Belgio, dalla Francia, dal Tirolo Tedesco. Fu un giorno di gioia e di speranza anche per i Gemonesi e per tutta la regione friulana che considerava la nuova istituzione  “un’opera del Signore, quasi un prodigio ai nostri occhi”.

    Ma la giovane fondatrice, pur sostenuta e confortata dall’incoraggiamento del Papa Pio IX, da Vescovi e Cardinali della Chiesa di Roma, soffriva in sé il dramma determinato dalla consapevolezza della sublimità dell’opera cui  il Signore l’aveva chiamata e della propria fragilità umana.  Per motivi di salute la Fondatrice si allontanò da Gemona, scrivendo poi alle sue figlie, esortandole ad affidarsi saldamente a Dio, riconoscendosi lei “un semplice condotto, un canale, neanche di latta, ma di terracotta che si rompe a qualunque urto”.

    Dal 1863 le suore rimasero quindi affidate interamente al fedelissimo fondatore P. Gregorio che le sosterrà senza riserve e senza cedimenti, facendosi carico di ogni necessità spirituale e materiale, come padre premuroso, consigliere attento e rispettoso, come superiore disponibile e longanime.

    Le giovani suore proseguirono nel cammino tracciato, si impregnarono dello spirito francescano trasmesso da P. Gregorio,combattendo con animo forte contro tutte le avversità che si abbatterono su di loro, a causa della povertà e delle malattie, resistendovi fino alla morte.

    Scrive P. Gregorio: “Iddio che voleva provare l’Opera sua, permise tribolazioni e travagli da cui si potesse ritenere con fondamento che questa Fondazione fosse realmente di suo gradimento e conforme alla santissima sua Volontà”.  In mezzo a tante prove il Signore volle salva la Fondazione che anzi crebbe e fiorì  e pertanto il Padre Fondatore esortava a “rendere lodi e perenni ringraziamenti al Dator d’ogni bene che volle insegnarci a confidar sempre nella speciale provvidenza e protezione dell’Istituto”.

    Su questo forte spirito di fede e sull’abbandono fiducioso alla Divina Provvidenza si erse rigoglioso il nuovo Istituto che già nel 1865 estese i suoi rami negli Stati Uniti d’America e successivamente, nel 1872, in Turchia, tra i Mussulmani di Costantinopoli.

    Seguendo i passi che la Provvidenza divina indicava via via nel corso della storia, le francescane missionarie del Sacro Cuore, in sintonia con il carisma originario, si insediarono con estremo coraggio nelle più diverse realtà socio-umane in ambienti talvolta inospitali e avversi.

    Attente alle indicazioni della Chiesa, animate dall’amore attinto dal Cuore di Cristo Crocifisso, con spirito francescano di fraternità e pace, esse sono attualmente presenti con le loro comunità apostoliche in:
    Italia, Stati Uniti d’America, Turchia, Cipro, Francia, Bulgaria, Svizzera, Cile, Bolivia, Cameroun, Lussemburgo, India, Libano, Perù, Repubblica Centrafricana, Filippine, Albania, Ecuador, Congo, Lituania, Repubblica Ceca, Messico, Repubblica Democratica del Congo.


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