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    Domenica, 20 Dicembre 2015 16:16

    Congresso mondiale di Educazione

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    “Educare oggi e domani.
    Una passione che si rinnova”

    La Congregazione per l’Educazione Cattolica ha voluto celebrare il cinquantesimo anniversario della Dichiarazione del Concilio Vaticano II “Gravissimum educationis” e il venticinquesimo anniversario della Costituzione Apostolica “Ex corde Ecclesiae” attraverso questo Congresso Mondiale sviluppato in quattro giorni, dal 18 al 21 novembre 2015.
    Sono numerosi i partecipanti a questo Congresso, più di sette mila, tra vescovi, rettori dell’università, giuristi e rappresentanza degli Istituti educativi cattolici, sparsi nel mondo intero. In rappresentanza delle nostre scuole erano presenti la Consigliera generale, Suor Bernarda Alvarez e la Segretaria, Suor Augusta Visentin.
    Straordinaria e opportuna l’occasione di questo Congresso, per rivedere l’organizzazione educativa cattolica, le sue competenze, le nuove sfide, le qualità dei valori umani, la realtà di presenza e accoglienza in essa, le le proposte di fede e di accompagnamento pastorale e conoscenza aperta ai valori trascendenti.
    La sessione inaugurale è iniziata nell’ Aula Paolo VI, con il saluto del Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, sua Em.Rev.ma, Cardinale Giuseppe Velsaldi e la presentazione del programma del Congresso, da parte dell’arcivescovo, Mons. Vincenzo Zani.
    Nella prima sessione sono state presentate le testimonianze di personalità coinvolte nella missione educativa. Con sguardo globale si riflette sul contributo che ha dato l’Educazione Cattolica fino d’oggi, e come dovrà svolgersi entro questi 30 anni, di fronte ai rapidi cambiamenti, che richiedono un rinnovamento di proposte formative capaci di trasformare la realtà in un contesto multiculturale e multi-religioso.
    Presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo si sono svolte le sessione centrale, suddivise a loro volta in tre sessioni: l’università, la scuola e le tematiche giuridiche nell’educazione.
    Le tematiche relative ai due documenti del Magistero ed alle risposte emerse dall’Instrumentum Laboris “Educare oggi e domani. Una passione che si rinnova”, vertono su quattro pilastri di base:   L’identità e la missione delle istituzioni cattoliche, i soggetti dell’ educazione, la formazione dei formatori e le prospettive educative.
    Le istituzioni cattoliche, di fronte alle nuove sfide, vedono urgente ridefinire la propria identità, rinnovando la propria missione e la necessità di una grande alleanza tra i genitori e tutti gli educatori nell’essere comunità educative che propongono una realtà ricca di senso, aperta a Dio, agli altri e al mondo, perché l’educazione non è soltanto conoscenza, ma anche esperienza relazionale, affettiva emozionale ed etica: saper fare e sapere ciò che vogliamo fare, osare trasformare la società e servire il mondo.
    Si deve stare in dialogo costante per rinnovare l’educazione; le istituzioni educative siano dirette da persone ed équipe ispirate dal Vangelo, formate nella pedagogia cristiana, collegate al progetto educativo della scuola cattolica; rispettare la persona degli studenti nella loro integrità, sviluppando una molteplicità di competenze chi arricchiscono la persona umana, la creatività, l’immaginazione, la capacità di assumere delle responsabilità, la capacità di amare il mondo, di coltivare la giustizia e la misericordia.
    La formazione degli insegnanti è urgente: essa richiede un costante approfondimento dell’ impegno proprio dell’insegnante cattolico, disponibile ad accettare e condividere l’identità evangelica, il progetto dell’ evangelizzazione, dove la Persona di Cristo è il centro.
    Possiamo dire che l’educazione cattolica si colloca in un momento importante della storia personale di ogni allievo; essa sarà efficace quanto più sa collegarsi a questa storia, sa costruire alleanze, condividere responsabilità e costruire comunità educanti.
    A conclusione, ecco le parole del Papa Francesco: “Educare non è un mestiere, ma un atteggiamento, un modo di essere; per educare bisogna uscire da se stessi e stare in mezzo ai giovani, accompagnali nelle tappe della loro crescita, mettendosi al loro fianco. Donate loro speranza, ottimismo per il loro cammino nel mondo”.


     

    Letto 2083 volte Ultima modifica il Martedì, 02 Aprile 2019 06:34

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